PSC: il progetto della sicurezza in cantiere

Il settore delle costruzioni rappresenta una parte importante del sistema economico italiano. Nel 2017 (ultimo dato disponibile per l’archivio ASIA) l’Istat ha rilevato 500.672 imprese attive con 1.309.650 addetti medi annui regolari.

Il TU 81/2008 applicato al coordinamento delle attività di cantiere

Emerge dunque un comparto di notevole rilevanza che tuttavia resta uno dei settori in cui i lavoratori sono esposti a maggiori rischi per la loro salute e sicurezza.
Basti pensare che nel 2018 il settore delle costruzioni è risultato uno degli ambiti con il maggior numero di morti (146 casi), pari a circa il 19,5% del totale dei casi di morte in occasione di lavoro.

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro continua ad avere una drammatica rilevanza anche se il trend nel tempo si è rilevato in lenta decrescita: nel 2018 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 541.984 con un calo di circa il 4% rispetto al 2014; nel settore delle costruzioni sono state 34.555 con un calo di circa il 12% rispetto al 2014. Senz’altro più critica è la situazione degli infortuni sul lavoro con esito mortale: 1218 i casi mortali denunciati nel 2018 con un aumento di circa il 3% nello stesso quinquennio.
Nel settore delle costruzioni si è registrato un decremento di incidenti mortali negli ultimi 5 anni ma un aumento significativo nell’ultimo anno. Il trend crescente è da attribuire ai cosiddetti incidenti “plurimi”, ovvero eventi che hanno coinvolto più di due lavoratori: tra gli eventi più tragici si ricordano il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali sul lavoro e i due incidenti stradali avvenuti in Puglia in cui hanno perso la vita 16 braccianti.

Di fronte ad un quadro di questo genere diventa sempre più importante puntare sulla prevenzione e diffondere quella cultura della sicurezza che renda abituali azioni volte a garantire che le attività lavorative non generino infortuni. Il riferimento principale in tal senso è il Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (TU 81/2008).

Andamento del numero di infortuni sul lavoro nel periodo 2014-2018 (Fonte: INAIL)
Andamento del numero di infortuni mortali sul lavoro nel periodo 2014-2018 (Fonte: INAIL)

Il PROGETTO della SICUREZZA con il TU 81/2008

Il Testo Unico sulla sicurezza ha avuto un impatto importante nel modo di concepire la sicurezza nei luoghi di lavoro; trattarlo come semplice contenitore di regole e prescrizioni vuol dire svuotarlo del suo senso profondo e sminuirne la portata. Una lettura organica della norma mostra infatti come gli strumenti proposti orientano le figure coinvolte a cambiare concettualmente il modo di approcciarsi alla sicurezza; pur consapevoli che ci vorrà del tempo, l’obiettivo è considerare la totale sicurezza sul lavoro come la normalità.

Tutto il testo ruota intorno all’idea che la sicurezza debba essere progettata con gli stessi criteri e le stesse modalità di coloro che si occupano di progettazione strutturale o energetica. Quali sono dunque i criteri cardine?
Possiamo riassumerli in 3 semplici parole che tracciano anche l’iter di lavoro: analisiprevisione e prevenzione. Per prima cosa si analizza la realtà con cui ci si confronta: quali lavori dovranno essere eseguiti? Quali soggetti sono coinvolti e quali condizioni si presentano nell’area di cantiere? In secondo luogo è necessario prevedere i rischi che potrebbero presentarsi sia durante le attività di cantiere che nell’interazione con la realtà circostante. Infine è necessario ridurre i rischi mediante misure operative di prevenzione e coordinamento.
Nel D.Lgsl. 81/2008 ne troviamo traccia già nei primi articoli:CAPO III – GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
SEZIONE I – MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI
Articolo 15 – Misure generali di tutela
1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro sono:

  • la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
  • la programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;
  • l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
  • il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
  • la riduzione dei rischi alla fonte;
  • la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
  • la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
  • l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
  • la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
  • il controllo sanitario dei lavoratori;
  • l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
  • l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;
  • l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
  • le istruzioni adeguate ai lavoratori;
  • la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
  • la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
  • la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi;
  • le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
  • l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
  • la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti

Se quello proposto è l’iter di progettazione che accomuna diverse figure professionali, chi si occupa di sicurezza ha un onere aggiuntivo che non possiamo trascurare.
Tutte le analisi fatte devono essere comunicate ai diversi soggetti coinvolti con chiarezza e completezza senza perdere in sintesi e soprattutto operatività.
Queste sono le caratteristiche che devono avere i piani di sicurezza che costituiscono il risultato del nostro lavoro di progettazione e sono la cartina di tornasole del lavoro fatto.
Redigere piani di sicurezza con criteri di chiarezza ed operatività dà quindi valore al nostro lavoro.

In base alle attività di cantiere SCHEDULOG definisce le misure di prevenzione attingendo a un ampio archivio di rischi precompilati

SCHEDULOG offre diverse soluzioni guidate per compilare i piani e ottenere relazioni complete e coerenti con il cantiere che si sta trattando. Il WIZARD di SCHEDULOG è lo strumento più efficace e semplice per ogni tipo di cantiere: in base della tipologia di intervento e alle attività definisce i rischi associati alle lavorazioni e le misure di prevenzione più opportune.

Basta scegliere il tipo di intervento e il WIZARD di SCHEDULOG crea in automatico il piano di sicurezza idoneo

DM 09/09/2014 : Modelli semplificati dei piani di sicurezza

Quanto sia importante la redazione dei piani di sicurezza è sottolineato dal normatore stesso che prevede l’individuazione di modelli semplificati come “Misure di semplificazione nei cantieri temporanei o mobili”:Articolo 104-bis – Misure di semplificazione nei cantieri temporanei o mobili
Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro della salute, da adottare sentita la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono individuati modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 89, comma 1, lettera h), del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100, comma 1, e del fascicolo dell’opera di cui all’articolo 91, comma 1, lettera b), fermi restando i relativi obblighi.

Questo articolo del TU 81/2008 trova attuazione nel DM 09/09/2014 “Modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza (POS), del piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) e del fascicolo dell’opera (FO) nonché del piano di sicurezza sostitutivo (PSS)”.
Si tratta effettivamente di veri e propri modelli che possono essere compilati in ogni parte e consegnati, indipendentemente dalla tipologia di cantiere o dall’entità dei lavori. Sono sempre applicabili.
Ciò che è importante evidenziare è che questi modelli non hanno una funzione esclusivamente estetica ma disciplinano il lavoro di sintesi delle valutazioni di rischio condotte e delle misure preventive e protettive da adottare in cantiere.
In altri termini sottolineano che l’oggetto dell’analisi debba sempre essere l’individuazione e la prevenzione dei rischi attesi sotto ogni aspetto.

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC)

Il Piano di sicurezza e coordinamento è lo strumento principe per la progettazione della sicurezza nei cantieri edili: descrive le fasi operative svolte in cantiere, le fasi critiche del processo di costruzione e tutte le misure da adottare per ridurre e prevenire i rischi di lavoro.

Articolo 100 – Piano di sicurezza e di coordinamento

Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all’ALLEGATO XI, con specifico riferimento ai rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri interessati da attività di scavo96, nonché la stima dei costi di cui al punto 4 dell’ALLEGATO XV. Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) è corredato da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria sull’organizzazione del cantiere e, ove la particolarità dell’opera lo richieda, una tavola tecnica sugli scavi. I contenuti minimi del piano di sicurezza e di coordinamento e l’indicazione della stima dei costi della sicurezza sono definiti all’ALLEGATO XV.

Il PSC di SCHEDULOG include l’organigramma di cantiere e il GANTT per coordinare le attività lavorative interferenti

PSC: chi lo redige e quando è obbligatorio?

Il PSC è redatto in fase di progettazione dell’opera o comunque prima della richiesta di presentazione delle offerte per l’appalto. È redatto dal Coordinatore in fase di Progettazione dei Lavori (CSP) dell’opera e sottoposto a verifica di idoneità da parte del Coordinatore in fase di Esecuzione dei lavori (CSE), che può richiederne degli aggiornamenti. I Coordinatori per la progettazione e l’esecuzione sono nominati dal Committente o dal Responsabile dei lavori che poi trasmette il PSC a tutte le imprese invitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori.
L’impresa che si aggiudica i lavori ha facoltà di presentare al coordinatore per l’esecuzione proposte di integrazione al piano di sicurezza e di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere.

Il datore di lavoro dell’impresa affidataria è obbligato a verificare che le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delle disposizioni e prescrizioni indicate nel PSC siano rispettate.

Il PSC è obbligatorio nei cantieri con la presenza anche non contemporanea di più imprese, indipendentemente dalla durata dei lavori e dal costo dell’opera. Quando nel cantiere è prevista una sola impresa, e siamo in regime di appalti pubblici, l’appaltatore deve redigere il PSS, ovvero il Piano di Sicurezza Sostitutivo che sostituisce il PSC e che prevede al suo interno i contenuti del POS.

PSC: quali contenuti deve avere?

I contenuti minimi del PSC sono definiti nell’allegato XV del DLGS 81/2008 e comprendono l’analisi dei rischi e le misure preventive da adottare per la realizzazione di un’opera in considerazione di:

  • i rischi che l’area circostante comporta per il cantiere (per l’eventuale presenza di lavori stradali e autostradali, linee elettriche aeree o condutture sotterranee di servizi, fossati, altri cantieri, viabilità, ecc…),
  • i rischi che il cantiere può comportare per l’area circostante (per l’eventuale presenza di obiettivi sensibili, quali scuole ed ospedali, all’esposizione a polveri, rumore, investimento per circolazione dei mezzi di cantiere, ecc…),
  • i rischi causati dalle specifiche lavorazioni, dai materiali utilizzati e dagli impianti e attrezzature utilizzate in cantiere,
  • le interferenze tra le diverse lavorazioni di più imprese, con approfondimenti in merito a particolari fasi più complesse e rischiose delle lavorazioni per le quali verranno previste specifiche misure di coordinamento anche in merito all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture e mezzi di protezione collettiva (e individuale).

In dettaglio la relazione deve contenere:

  • Descrizione dell’opera, del cantiere e dell’area in cui è collocato
  • Soggetti con compiti in materia di sicurezza
  • Relazione contenente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi in riferimento all’area di cantiere, all’organizzazione del cantiere, alle lavorazioni
  • Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese di attrezzature, apprestamenti ed infrastrutture
  • La durata prevista delle lavorazioni (cronoprogramma dei lavori)
  • Tavole esplicative di progetto, relativi agli aspetti della sicurezza
  • La stima dei costi della sicurezza
Schema dei contenuti minimi previsti per il PSC dall’Allegato XV del TU81/2008

SCHEDULOG include tutti gli strumenti di controllo per verificare che i piani di sicurezza siano conformi ai requisiti del TU 81/2008 e produce anche i modelli semplificati.
Il video seguente mostra un esempio di redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) completamente svolto con SCHEDULOG in pochi minuti.


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Ingegnere per l’Ambiente ed il Territorio, con specializzazione in Geotecnica e Difesa del Territorio e svolgo attività professionale presso la software house Logical Soft.
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