Quanto contano realmente i ponti termici nel modello di un edificio?
Per rispondere a questa domanda realizziamo 4 casi pratici: i primi due sono riferiti a un edificio esistente, gli altri due a un edificio nuovo. Per comodità utilizzeremo lo stesso involucro modellato con
TERMOLOG.
Caso 1 - Edificio ESISTENTE senza introduzione dei ponti termici
Inseriamo velocemente il modello dell'edificio utilizzando
l'input grafico di TERMOLOG e considerando anche il contesto urbano e gli aggetti orizzontali e verticali determinati sulla struttura. Possiamo procedere al calcolo delle prestazioni relative all'involucro senza inserire alcuna informazione relativa all'impianto, irrilevante per il nostro esempio.
I risultati che analizziamo sono:
- il fabbisogno di involucro per la climatizzazione invernale EPH,nd ottenuto dalla differenza tra dispersioni e apporti gratuiti
- il fabbisogno di involucro per la climatizzazione estiva EPC,nd ottenuto dalla differenza tra apporti e dispersioni.
Caso 2 - Edificio ESISTENTE con ponti termici
Calcoliamo tre tipologie di ponte termico partendo dal modello di involucro con il Modulo
Modulo PONTI TERMICI FEM: utilizziamo direttamente la stratigrafia creata per l'edificio e otteniamo rapidamente il calcolo della trasmittanza termica lineica interna ed esterna
Introduciamo con il Wizard dei Ponti termici i tre ponti appena calcolati. La lunghezza di sviluppo del ponte è valutata automaticamente da
TERMOLOG in funzione della geometria dell'edificio: le dimensioni dei ponti termici sono computate lorde o nette a seconda che si stia utilizzando il filo di riferimento esterno (al lordo) o interno (al netto delle strutture e dei tramezzi).
TERMOLOG individua ed inserisce automaticamente i ponti termici dell'edificio: grazie ad un comodo wizard selezioni le categorie e le tipologie di ponte termico e
TERMOLOG disegna nell'ambiente 2D e 3D la posizione del ponte termico ed applica il suo sviluppo alle strutture che lo compongono.
Il risultato del calcolo standard per l'edificio esistente con i ponti termici è il seguente.
Ci limitiamo a confrontare il fabbisogno invernale ed estivo notiamo che EPH,nd ha un incremento di oltre il 40%, mentre il raffrescamento EPC,nd si deprime del 7%.
Caso 3 - Edificio nuovo o riqualificato con trasmittanze limite da normativa e senza ponti termici
Aggiorniamo il calcolo dei fabbisogni di involucro e analizziamo i risultati
Come prevedibile il fabbisogno invernale è ben al di sotto delle prestazioni dell'edificio di riferimento, mentre il fabbisogno di raffrescamento estivo è decisamente troppo elevato.
Caso 4 - Edificio nuovo o riqualificato con trasmittanze limite da normativa, con ponti termici applicati
Ricalcoliamo i ponti termici con il
Modulo PONTI TERMICI FEM, utilizzando le nuove stratigrafie.
Ecco quali risultati raggiungiamo ora:
Il fabbisogno di riscaldamento dell'involucro è più che raddoppiato, aumentando del 118 %, mentre il fabbisogno di raffrescamento è diminuito sempre e solo del 10%.
Un piccolo appunto riguarda l'edificio di riferimento: se si osserva il risultato è evidente come l'edificio di riferimento non contempli i ponti termici, poiché non variano gli indici con o senza ponti.
Grazie a questo esempio molto semplice, in cui abbiamo voluto soffermarci sulla generale introduzione dei ponti nel modello più che sulla quantità o qualità dei nodi, possiamo concludere che conteggiare i ponti termici nel calcolo del fabbisogno energetico di involucro è fondamentale sia nel caso di edifici esistenti che per i nuovi progetti. È evidente che il peso del ponte termico è tanto più elevato quanto più contenute sono le trasmittanze termiche, ma dire genericamente che nell'edificio esistente i ponti termici non contano non corrisponde affatto a quanto abbiamo appena dimostrato con il calcolo.
In definitiva quindi è molto importante conteggiare i ponti termici anche nel caso di edifici esistenti.