Diagnosi energetica come opportunità professionale

In questo focus vogliamo rispondere ad alcune domande che possono nascere affrontando una diagnosi energetica e indicare i passi che differenziano questo documento dalle valutazioni standard del più noto attestato di prestazione energetica.

Introduzione

La valutazione del fabbisogno energetico di un edificio passa attraverso diversi livelli di approfondimento e viene letta da diversi soggetti, ognuno con le proprie competenze e finalità.
Se il committente richiede un maggior livello di comfort associato ad un minor costo per l’energia, il professionista può rispondere in modo esaustivo attraverso lo studio dello stato di fatto, delle condizioni d’uso reali e delle possibili soluzioni di intervento che ottimizzino il rapporto costi-benefici. Questo è l’obiettivo della diagnosi energetica.

Il Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG segue il professionista nella diagnosi energetica di edifici non solo residenziali, per valutare rapidamente interventi di riqualificazione energetica e stimare opportunità economica e risparmio annuo finale. Il Modulo DIAGNOSI permette di dimostrare i difetti dell’edificio e dell’uso che ne viene fatto e presenta in modo chiaro ed efficace al committente le migliori soluzioni di riqualificazione da adottare.

Esiste l’obbligo alla diagnosi energetica?

Spesso ci chiediamo se esista una legislazione di riferimento per la redazione della diagnosi energetica degli edifici e in quali casi sia davvero obbligatorio redigere questo documento. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza sull’argomento dividendo le imprese dagli altri edifici, come ad esempio le residenze:

IMPRESE
Il D.Lgs. n. 102/2014 che recepisce la direttiva 2012/27/UE “Misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica che concorrono al conseguimento dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico” obbliga alla diagnosi energetica:

  • Le grandi imprese, ovvero come specificato dal Mise, quelle imprese che occupano più di 250 persone, il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro
  • Imprese a forte consumo di energia che, secondo l’art. 2 del D.M. 5/4/2013, consumano almeno 2.4 GWh di energia (elettrica o di diversa fonte) e il cui rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata e valore del fatturato non risulti inferiore al 3%

L’obbligo è già scaduto il 5/12/2015 e le imprese che non se ne fossero ancora dotate possono incorrere in una sanzione amministrativa da € 4.000 a € 40.000.

EDIFICI PUBBILICI
Il D.Lgs 115/2008 prevede l’obbligo di diagnosi energetiche per gli edifici pubblici o ad uso pubblico, in caso di interventi di ristrutturazione degli impianti termici o di ristrutturazioni edilizie che riguardino almeno il 15% della superficie esterna dell’involucro edilizio che racchiude il volume lordo riscaldato; inoltre demanda al Mise l’approvazione di uno o più decreti che dettino la procedura di certificazione per le diagnosi energetiche e all’ENEA la definizione delle modalità con cui assicurare la disponibilità di sistemi di diagnosi energetica efficaci e di alta qualità.

EDIFICI RESIDENZIALI
Il recentissimo Decreto Requisiti Minimi (DM 26/06/2015), attuativo della Legge 90/2013 prevede l’obbligo di diagnosi energetica negli edifici specificando anche le situazioni progettuali possibili da confrontare. L’elenco proposto nel decreto è considerato non esaustivo e sottolinea la necessaria conoscenza approfondita dell’edificio a monte di possibili interventi che coinvolgono il sistema edificio-impianto.

Articolo 5.3
Nel caso di ristrutturazione o di nuova installazione di impianti termici di potenza termica nominale del generatore maggiore di 100 kW, ivi compreso il distacco dall’impianto centralizzato deve essere redatta una diagnosi energetica dell’edificio che metta a confronto diverse soluzioni progettuali […]

  1. impianto centralizzato dotato di caldaia a condensazione con contabilizzazione e termoregolazione del calore per singola unità abitativa;
  2. impianto centralizzato dotato di pompa di calore elettrica o a gas con contabilizzazione e termoregolazione del calore per singola unità abitativa;
  3. le possibili integrazioni dei suddetti impianti con impianti solari termici;
  4. impianto centralizzato di cogenerazione;
  5. stazione di teleriscaldamento collegata a una rete efficiente come definita al decreto legislativo n. 102 del 2014;
  6. per gli edifici non residenziali, l’installazione di un sistema di gestione automatica degli edifici e degli impianti conforme al livello B della norma EN15232.

I continui richiami del Decreto Requisiti Minimi e la scadenza ormai vicina (31 dicembre 2016) per l’obbligo di installazione di sistemi di contabilizzazione del calore hanno spesso unito questi due temi: diagnosi energetica e contabilizzazione. A questo proposito ci chiediamo:

È obbligatorio redigere la diagnosi energetica nel caso in cui il condominio debba eseguire la contabilizzazione di calore?

Nello specifico il decreto che fissa la scadenza per la contabilizzazione è il D.Lgs 102/2014 che rende cogente la norma UNI 10200 quale procedura per il riparto delle spese. In realtà per il condominio la norma UNI che è stata recentemente aggiornata prevede che si calcoli il “fabbisogno energetico” di ogni appartamento e dell’intero edificio, con il quale si stimeranno le quote fisse e anche le quote a consumo ad esempio nei prospetti previsionali. Il fabbisogno energetico deve essere calcolato a partire dalla norma UNI TS 11300 che distingue le condizioni standard da quelle reali (tailored rating): anche se nel decreto o nella norma UNI 10200 non si fa specifico richiamo alla diagnosi energetica, è estremamente importante partire da un’analisi approfondita del fabbisogno energetico così da offrire soluzioni di miglioramento energetico che in alcuni casi possono anche ripagare il progetto di contabilizzazione del calore.
In effetti eseguire una diagnosi energetica non è un’operazione banale e soltanto il know-how di un tecnico può approcciare questo tema. Il fine ultimo è quello di esaminare un ventaglio di proposte e scegliere tra queste la soluzione di miglioramento energetico ottima considerando molti fattori tra cui non da ultimo il rapporto costi – benefici.

Chi può redigere una diagnosi energetica?

Fino a due anni dall’entrata in vigore del D.Lgs. 102/2014, quindi fino al 19 luglio 2016 le diagnosi energetiche che riguardano le grandi imprese o le imprese energivore possono essere svolte da E.S.Co (Energy Service Company), EGE (Esperto in gestione dell’energia) e Auditor energetici anche non certificati. Dopo questa data il Mise chiarisce che saranno ammesse solamente le diagnosi provenienti da E.S.Co, EGE e Auditor energetici certificati secondo la relativa norma tecnica.
Se la diagnosi energetica invece è fatta come studio approfondito del comportamento dell’edificio, ad esempio con le finalità di miglioramento energetico o valutazione del fabbisogno per la contabilizzazione del calore, sarà il tecnico incaricato ad eseguire l’approccio alla diagnosi energetica, sempre seguendo le metodologie ed i criteri minimi riportati nella norma UNI CEI EN 16247, parti da 1 a 4.

La propensione all’investimento di un gruppo di persone come ad esempio i condomini che sono in procinto di realizzare un progetto di contabilizzazione del calore può essere spinta unicamente dal profitto che tutti i soggetti ne possono trarre.
Supponiamo di essere una E.S.Co, un Auditor o semplicemente un tecnico incaricato di redigere una diagnosi energetica per un condominio.
Il nostro committente, il condominio, può potenzialmente ripagare il lavoro di diagnosi energetica e di contabilizzazione con il beneficio economico ottenuto ad esempio dai minor consumi, magari conteggiando anche i bonus fiscali previsti a livello statale.

TERMOLOG Diagnosi Energetica –  prospetto di spesa totale annua. In verde la spesa annuale a seguito dell’intervento di miglioramento energetico

Il grafico presentato nell’analisi dei risultati del Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG riporta in arancione il prospetto di spesa annuo che il condominio affronterà mantenendo il sistema edificio-impianto invariato: l’andamento crescente è dovuto al tasso di interesse in aumento. In verde invece si nota il profitto dovuto all’intervento di miglioramento energetico: a fronte di una spesa iniziale più alta dovuta all’investimento, dopo l’ammortamento il beneficio si concretizza con una minor spesa energetica.

Così noi tecnici otterremo il compenso per la nostra attività e la possibilità di seguire il condominio nelle fasi successive al progetto; il nostro condominio, una volta ammortato l’investimento trarrà beneficio dalla minor spesa energetica e da un più alto livello di comfort. E se invece si tratta di una E.S.Co. questa trarrà un profitto anche durante il periodo di ammortamento dell’investimento e seguirà la committenza anche nella gestione e manutenzione dell’impianto.

Come affrontare una diagnosi energetica

La diagnosi energetica ha come fine quello di valutare l’efficienza e le condizioni d’uso dell’involucro e dell’impianto di un edificio, così da proporre interventi di miglioramento energetico profittevoli attraverso l’analisi dei costi di intervento, dei risparmi e dei tempi di ammortamento dell’investimento iniziale.

Se consideriamo come obiettivo la riqualificazione energetica del “condominio committente” possiamo riassumere i passi della diagnosi attraverso i seguenti punti:

1. Il clima reale della diagnosi energetica

L’evolversi della temperatura esterna e le condizioni climatiche sono spesso differenti da quelle utilizzate in condizioni standard per la valutazione dei fabbisogni nel caso di certificazione energetica di un edificio: l’innalzamento della temperatura degli ultimi anni contrasta tipicamente con le temperature medie definite su base statistica dalla norma UNI 10349.
Ecco quindi che la diagnosi parte con l’analisi del sito in cui è inserito l’edificio e prevede che si raccolgano i dati climatici reali del contesto.

Confronto tra temperature esterne standard e reali nel Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG.

La prima richiesta del Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG è quella di specificare le temperature esterne medie mensili reali. Nel grafico si può vedere il confronto tra i valori standard e quelli reali ottenuti mediando i dati degli ultimi tre anni.

2. Le condizioni reali di utilizzo dell’edificio

Ogni singolo condomino riflette le proprie abitudini e le proprie sensazioni nell’utilizzo dell’impianto: sono noti i fenomeni di furto di calore tra unità immobiliari o ancora la necessità degli inquilini dei piani limite, al piano terra e in copertura, di tenere temperature interne più alte per aumentare la sensazione del calore percepito.
Nel calcolo del fabbisogno energetico ideale per le valutazioni di certificazione e progetto, nel caso di edificio con destinazione d’uso residenziale, si fissa la temperatura interna degli ambienti a 20°C, costante per tutte le 24 ore della giornata.
La consuetudine invece rivela tutt’altro comportamento e l’utilizzo reale si allontana dal mantenere costante la temperatura interna che avrà il minimo solitamente nelle ore notturne e il massimo in quelle dove si riscontra la presenza di persone all’interno dell’unità immobiliare. Solo un sopralluogo accurato e le informazioni dettate dalle abitudini dell’utenza possono rivelare al tecnico che redige la diagnosi i dettagli importanti per modellare le caratteristiche interne.

Il Modulo DIAGNOSI permette di specificare un profilo di temperatura interna orario per ogni unità immobiliare.

La possibilità di specificare le condizioni d’uso reali dell’edificio si realizza per il servizio di riscaldamento attraverso l’indicazione della temperatura mantenuta all’interno dell’appartamento, ad esempio rilevando quanto riportato dal cronotermostato. Il grafico mostrato all’interno del Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG rappresenta l’oscillazione della temperatura rilevata per una delle tre unità immobiliari modellate nell’esempio.

Oltre al fattore temperatura interna assume un peso rilevante anche la portata di ventilazione che circola all’interno dell’unità immobiliare. Il ricambio d’aria degli ambienti avviene considerando due componenti:

  • continua, ottenuta attraverso la permeabilità degli infissi e attraverso le prese d’aria esterne;
  • discontinua, con il controllo da parte dell’utente, ad esempio, tramite l’apertura delle finestre, oppure tramite la ventilazione meccanica comandata dall’utente.

Se la componente continua è influenzata dalla tipologia di infissi, dalla tenuta all’aria e dalle condizioni in cui si trovano, quella discontinua è più complessa da stimare e dipende dalle attività compiute dall’utente all’interno dell’appartamento. In letteratura esistono diversi metodi che consentono di ricavare il ricambio d’aria orario a partire dalle dimensioni e dalle caratteristiche degli infissi nonché dalle ore di apertura e chiusura dei serramenti: in questo modo è possibile costruire il proprio modello energetico valutando in dettaglio le componenti di ventilazione.

Il fine ultimo di questi primi due passaggi è proprio quello di costruire un modello di calcolo che permetta di determinare un consumo di combustibile molto vicino al reale consumo dell’edificio. Solo in questo modo le possibili soluzioni di miglioramento energetico saranno realistiche, ovvero calibrate su un modello energetico che è molto vicino alla realtà.

3. I consumi effettivi: le bollette

Come è possibile sostenere che il modello energetico che è stato realizzato attraverso la diagnosi è vicino alla realtà? Come è stato già anticipato la modalità più efficace è quella di confrontare il valore relativo al consumo di combustibile calcolato con le condizioni d’uso dell’edificio e l’effettivo consumo. Per fare questo è necessario specificare i consumi reali registrati attraverso le bollette energetiche.
Poiché spesso le condizioni climatiche esterne o le problematiche interne all’impianto possono condizionare i consumi, è sempre consigliato mediare i valori delle ultime annualità, così da evitare le situazioni limite e portarsi su un valore medio che fa da riferimento per l’edificio.

4. Valutare le soluzioni di miglioramento energetico

L’ultimo passaggio è definito dalla valutazione degli scenari di miglioramento energetico possibili. Questi possono riguardare l’intero sistema edificio-impianto o soltanto le sue parti, involucro o impianto.
La valutazione deve contemplare diversi aspetti come la fattibilità tecnica, l’investimento economico iniziale, i bonus fiscali a cui si può accedere, il tempo di ammortamento dell’investimento e non da ultimo il guadagno economico per il condominio il cui scopo è godere di una bolletta meno onerosa. Non è la regola che l’intervento che ottimizza il rapporto costi-benefici sia il migliore intervento da mettere in atto, ma è sicuramente un buon punto di partenza per analizzare un ventaglio di proposte da sottoporre alla committenza.
Si può ragionevolmente pensare che la coibentazione della copertura porterà ad un beneficio per tutto l’edificio condominiale, così come la sostituzione del generatore con un sistema più performante, ma come quantificare questo risparmio in termini economici ed energetici è proprio l’obiettivo della diagnosi energetica. Trovando un buon compromesso tra onere di investimento e risparmio annuo, il tecnico che si occupa della diagnosi non solo otterrà la possibilità di vedere realizzato il proprio progetto, ma avrà la possibilità di affiancare i condomini nelle future gestioni dell’energia.

Lo strumento confronta dei Moduli CERTIFICATORE e PROGETTISTA a servizio della diagnosi energetica.

Grazie allo strumento confronta è possibile valutare semplicemente diverse soluzioni di miglioramento energetico e verificare, anche nel caso di diagnosi energetiche, il potenziale salto di classe ottenuto dall’intervento.

Nell’esempio proposto si considera un intervento di circa 34 mila euro che permette al condominio un risparmio sul costo di combustibile di poco più di mille euro; se si ipotizza di rateizzare l’intervento in cinque anni e si considera il recupero fiscale del 65%, dopo i primi cinque anni il bilancio economico sarà positivo. Al sesto anno si passa da un costo di in bolletta di € 6000 mantenendo il vecchio impianto, ai € 1.900 realizzato l’intervento di miglioramento energetico.

APE o Diagnosi?

In conclusione ci chiediamo quindi perché la diagnosi energetica e non semplicemente l’attestato di prestazione energetica?
Perché sono diversi obiettivi e finalità, perché se l’APE permette a coloro che non sono tecnici di essere informati sulle condizioni energetiche del proprio immobile, è soltanto con la diagnosi che si possono analizzare concretamente le soluzioni di miglioramento e porre le basi per un vero progetto di riqualificazione dell’edificio.

TERMOLOG Modulo DIAGNOSI

Il nuovo Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG esegue la diagnosi energetica degli edifici in conformità alla UNI CEI EN 16247-2, per valutare rapidamente interventi di riqualificazione energetica stimandone l’opportunità economica ed il risparmio annuo finale. Il Modulo DIAGNOSI permette di evidenziare in modo chiaro al committente quale sia lo stato di fatto dell’edificio e quindi quali soluzioni di riqualificazione energetica garantiscano un maggior risparmio. Può essere utilizzato per edifici singoli o gruppi di edifici con qualsiasi destinazione d’uso: residenziale, terziario, scuole ecc.
Permette di analizzare la bontà di diversi interventi di riqualificazione proposti. Basta impostare le migliorie da apportare all´edificio scegliendo tra sostituzione de strutture, della centrale o l´utilizzo di fonti rinnovabili ed esegui l´analisi di ogni scenario. Il Modulo DIAGNOSI valuta la qualità dell´intervento proposto in base al rapporto tra beneficio economico e risparmio energetico e stima il tempo di ritorno dell´investimento ed il VAN.
Una buona diagnosi energetica è un´opportunità di lavoro perché dimostra al cliente i difetti dell’edificio e dell’uso che ne viene fatto e mostra chiaramente il risparmio energetico ed economico dell’intervento proposto, ad esempio in un´assemblea di condominio.


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Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
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