Certificazione energetica: i 5 dubbi più comuni

La certificazione energetica è un documento obbligatorio in tutti i casi di compravendita e locazione delle unità immobiliari, residenziali o non residenziali, esistenti o nuovi che siano.
L’obbligo di APE per casi così frequenti fa della certificazione il documento più conosciuto anche dai non addetti ai lavori.

Le domande più ricorrenti riguardano le raccomandazioni, i casi senza impianto, il libretto di impianto, le valvole di termoregolazione e i ponti termici

La prima norma sull’Attestato di prestazione energetica risale al 2009: sono diversi anni ormai che l’APE occupa un posto di rilievo nel quotidiano della nostra professione e da più di 4 anni è stata completamente rinnovata, nel suo aspetto e nelle modalità di calcolo.
Anche se da oltre dieci anni si discute di certificazione energetica, molte volte ci troviamo ad affrontare dubbi che riguardano la norma tanto quanto le procedure o i tecnicismi.

In questo articolo abbiamo selezionato i primi 5 dubbi più comuni sulla certificazione energetica, che spesso ci sentiamo rivolgere al servizio di assistenza tecnica gratuita di Logical Soft e lo facciamo utilizzando esempi costruiti con TERMOLOG, il software per l’APE in tutta Italia.


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Gli interventi migliorativi sono sempre obbligatori per la certificazione energetica?

Gli interventi migliorativi, anche detti raccomandazioni, sono sempre obbligatori, ad eccezione degli edifici che raggiungono classi molto performanti, A3 e A4.

Per tutti gli edifici con classe superiore alla A3 è obbligatorio introdurre nell’APE almeno un miglioramento, pena l’annullamento della validità dell’attestato e la conseguente nullità dell’atto notarile per cui è stato richiesto.

Ciò che conta però è che l’intervento che riportiamo all’interno della tabella delle raccomandazioni, nella seconda pagina dell’APE, porti ad una riduzione dell’indice di prestazione globale non rinnovabile EPgl,nren. Questo significa che:

  • Non è necessario che ci sia un salto di classe nella situazione migliorata, ma basta che il valore numerico dell’EP nello stato finale sia minore di quello di partenza.
  • Non è necessario che il tempo di ammortamento semplice dell’intervento, calcolato come rapporto tra costi di investimento e risparmio annuo in costo di combustibile, sia inferiore a 10 anni.
Confronto tra lo stato di fatto e lo stato di progetto con TERMOLOG: intervento di sostituzione dei serramenti in un edificio di classe B. È obbligatorio inserire le raccomandazioni anche per classi considerate performanti; perché sia inscrivibile nella certificazione, l’esito del miglioramento deve comportare la riduzione dell’indice di prestazione non rinnovabile

Nell’APE è necessario introdurre almeno uno degli interventi attribuibili alle sei diverse categorie di intervento:

  • REN 1 sostituzione delle strutture opache
  • REN 2 sostituzione delle strutture trasparenti
  • REN 3 intervento sugli impianti di climatizzazione invernale
  • REN 4 intervento sugli impianti di climatizzazione estiva
  • REN 5 intervento su gli altri servizi come illuminazione e trasporto
  • REN 6 sfruttamento di risorse rinnovabili.
Strumento CONFRONTA di TERMOLOG: categorie di raccomandazioni e interventi di miglioramento analizzabili. Si distinguono le sei categorie di intervento possibili. Creando un APE con TERMOLOG le raccomandazioni vengono proposte automaticamente: non resta che calcolare e scegliere quali interventi indicare nel documento.

Devo inserire i ponti termici anche se l’edificio è esistente e non conosco le stratigrafie esatte?

Abbiamo già affrontato molte volte il tema dei ponti termici, ma la loro particolarità genera spesso diverse domande.
I ponti termici sono obbligatori e da introdurre analiticamente da oltre 5 anni: dal 2 ottobre 2014, giorno in cui sono entrate in vigore le allora nuove UNI TS 11300, non è più ammesso trattare il ponte termico utilizzando una maggiorazione percentuale stimata generica.

Questo obbligo riguarda tutti i modelli di calcolo, sia che si tratti dell’APE di un nuovo edificio o di un esistente.
I ponti devono essere inseriti analiticamente, ovvero indicando la lunghezza di estensione e la trasmittanza lineica; che si conosca o meno la stratigrafia esatta, in ogni caso il ponte termico deve essere calcolato in funzione e per la struttura ipotizzata.

TERMOLOG e il Wizard dei Ponti Termici

Esistono modi più o meno dettagliati per determinare la trasmittanza lineica del ponte termico:

  • la valutazione agli elementi finiti, necessaria quando dobbiamo determinare la possibile formazione di muffa
  • l’Abaco dei ponti termici parametrico, per definire rapidamente le discontinuità attraverso semplici formule parametriche come l’Abaco di Regione Lombardia utilizzabile in tutta Italia
  • il catalogo dei ponti termici con casi reali tra cui scegliere, come l’abaco svizzero di Swiss Energie

L’analisi agli elementi finiti è necessaria soltanto in caso di progetto del nuovo. Per la certificazione energetica possiamo scegliere anche uno dei due abachi parametrici.

TERMOLOG Modulo PONTI TERMICI

Devo eseguire la certificazione di alcune unità con valvole termostatiche sui radiatori; cosa è necessario indicare nel sistema di regolazione dell’impianto?

Il sistema di regolazione è quella parte di impianto che gestisce la relazione tra caldaia, fluido termovettore e terminali di emissione; la regolazione può essere riferita alla temperatura del fluido o alla sua portata.
In breve questo sistema è il cervello che gestisce e decide ad esempio quando il generatore si accende, quanta portata mandare ai radiatori in funzione della temperatura esterna e interna degli ambienti.

Dati di input del sistema di regolazione in TERMOLOG

Esistono diverse modalità di controllo. Se ci riferiamo alla norma per il calcolo dell’APE, possiamo scegliere tra:

TERMOSTATO DI ZONA

Il termostato di zona regola la temperatura di un gruppo di ambienti contemporaneamente. In questo caso la temperatura del fluido termovettore è costante e identica a quella impostata sul generatore.

TERMOSTATO DI AMBIENTE

Ogni locale dell’unità ha una propria regolazione distinta in funzione delle valvole termostatiche montate sui terminali.

SOLO CLIMATICA

Questa tipologia prevede una unica centralina climatica che rileva la temperatura esterna e, in funzione del solo clima registrato fuori dall’edificio, modifica mandata e portata del fluido ai terminali. È semplice capire come questo sistema sia estremamente scadente rapportato alla necessità di garantire il comfort indoor degli utenti.

Climatica + Ambiente con regolatore

I due sistemi di controllo precedenti lavorano in accordo: la sonda climatica controlla la temperatura esterna, il termostato interno garantisce il benessere nei singoli locali.

Climatica + Zona con regolatore

Il controllo della temperatura è fatto considerando il clima esterno la temperatura interna di zona, non del singolo ambiente.

Quindi, per indicare che nell’edificio ci sono valvole termostatiche montate sui radiatori, dobbiamo domandarci se il generatore sia provvisto di una sonda climatica. Nel caso ci sia la sonda all’esterno dell’edificio che comanda l’accensione della centrale, dobbiamo indicare la categoria climatica + ambiente; altrimenti selezioneremo soltanto la voce termostato di ambiente.
Lo stesso potremmo dire del termostato di zona, per cui sceglieremo tra Termostato di zona o Climatica + zona a seconda che ci sia o meno la sonda climatica sul generatore.
Una ulteriore suddivisione riguarda la modalità di reazione alla variazione di temperatura.

  • Controllo ON-OFF è il più semplice, tutto acceso o tutto spento
  • Regolazione proporzionale: il controllo viene fatto in funzione di una variazione proporzionale rispetto al set-point di temperatura interno.
  • Regolazione PI (proporzionale integrativa) o PID (proporzionale integrativa e derivativa): somma alla regolazione proporzionale anche quella integrativa o derivativa che migliorano la velocità di risposta alla correzione proporzionale allo scostamento del setpoint.

Posso redigere l’APE per un edificio senza impianto?

Sì. Se l’edificio è privo di impianto la norma prevede che sia ugualmente oggetto di certificazione energetica. Ma come si procede?
Diversamente da quanto si potrebbe immaginare, le zone termiche da indicare nella modellazione dell’edificio sono zone comunque zone riscaldate non vanno trattate come ambienti non riscaldati; in generale si considera il risultato che si otterrebbe se effettivamente l’unità fosse provvista di emissione, distribuzione e centrale termica.
Il decreto attuativo sull’APE prevede che il servizio di riscaldamento sia sempre simulato attraverso un generatore di calore ad acqua, una classica caldaia a gas, con rendimento fissato da normativa. Lo stesso vale per il servizio di produzione di acqua calda sanitaria, ma limitatamente al caso di certificazione di edifici residenziali.

Certificazione energetica di un negozio privo di riscaldamento con TERMOLOG. Per redigere l’APE basta selezionare nel software la voce Assente per i servizi di Riscaldamento o ACS e modellare l’involucro; TERMOLOG simula automaticamente la generazione, applicando le regole imposte dai decreti sulla certificazione.

Questa procedura ci permette quindi di definire una classe anche per edifici privi di impianto di riscaldamento e quindi di equipararli agli immobili in cui esiste un generatore.
Non ci deve stupire quindi che l’unità immobiliare priva di impianto abbia un EP, una classe e un valore di consumo di gas naturale, anche se nella realtà non esiste nulla.

Anche per questa certificazione energetica vale la regola degli interventi migliorativi obbligatori.

APE di un negozio privo di riscaldamento con TERMOLOG. Non deve stupire che una unità senza servizio di riscaldamento abbia un indice di prestazione e una classe energetica che, come in questo caso, può essere anche abbastanza performante. La classe C di questo immobile senza centrale termica risiede nei servizi calcolati: H-riscaldamento, che è sempre simulato e L-illuminazione che è presente nel negozio; proprio quest’ultimo servizio è il responsabile della classe energetica decisamente performante.

Durante il sopralluogo il proprietario mi comunica che non ha il libretto di impianto. Cosa succede all’APE che dovrò depositare?

L’APE è un documento che ha una scadenza: la certificazione vale dieci anni dalla data del suo deposito sul catasto energetico. (per sapere di più sui catasti energetici consulta la tabella dell’APE regione per regione).
Le eccezioni a questa regola sono tre:

  • Si modifica la destinazione d’uso dell’immobile
  • Si eseguono interventi che modificano la prestazione energeticadell’unità
  • Non esiste il libretto di impianto
Scadenza della validità del libretto di impianto

Il libretto è un documento fondamentale che consente di dichiarare la rispondenza dell’impianto termico alle prescrizioni previste dalle norme nazionali e regionali in tema di controllo dell’efficienza degli impianti.
Se l’unità è sprovvista di impianto l’APE si può redigere comunque, ma ha validità limitata di un anno, o più precisamente decade il 31 dicembre del primo anno successivo a quello in cui abbiamo depositato la certificazione energetica.


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Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
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