FAQ n°: 003

Ho inserito un impianto fotovoltaico ma la sua influenza sulla quota rinnovabile è molto bassa.

La producibilità dell'impianto fotovoltaico copre i fabbisogni elettrici dell'edificio. Nella certificazione energetica e nel progetto termico Legge10, i fabbisogni elettrici dell'edificio sono rappresentati soltanto da:
- assorbimenti elettrici degli emettitori di riscaldamento e raffrescamento
- pompe di distribuzione e circolazione per gli impianti di climatizzazione invernale, estiva e produzione di ACS
- ventilatori dell'impianto di ventilazione meccanica e UTA
- energia elettrica per illuminazione nel caso di edifici non residenziali
- energia elettrica richiesta da ascensori e scale mobili nel caso di edifici non residenziali. 
Se allacciamo ad esempio un impianto di riscaldamento di tipo Caldaia a condensazione ad un impianto fotovoltaico non possiamo aspettarci una quota rinnovabile elevata. Il fotovoltaico infatti produrrà energia per coprire unicamente le pompe di circolazione dell'impianto che sono solitamente contenute. 
La produzione fotovoltaica è ben sfruttata quando gli si abbina un sistema a pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento: quando il pannello produce di più, ovvero in estate, esiste un impianto che beneficia della produzione, la macchina frigorifera a compressione di vapore come il comune condizionatore. 
Il boiler elettrico e i generatori ad effetto joule sono comunque esclusi dalla produzione rinnovabile fotovoltaica per specifiche indicazioni contenute nel DM Requisiti Minimi.
Quindi ad esclusione della pompa di calore elettrica usufruisce di un vettore energetico del tipo "energia elettrica", nel caso di generatori tradizionali gli assorbimenti elettrici sono molto contenuti. Il peso sulla quota rinnovabile dell'edificio dato dal solo impianto fotovoltaico in questo caso può quindi essere irrisorio.
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