FAQ n°: 036

Perché più isolo e più aumenta l’indicatore di raffrescamento ?

Contrariamente a quanto è naturale pensare, la durata di calcolo delle stagioni di riscaldamento e raffrescamento dell'edificio non è fissa e può essere nulla per entrambe. Esiste un decreto che stabilisce la cosiddetta durata convenzionale oltre la quale si spegne il riscaldamento (il DPR 412), ma la norma di calcolo UNI TS 11300 (o la corrispondente direttiva di Regione Lombardia per chi lavora in questa regione) è chiara: ogni zona termica possiede una propria durata di calcolo per la stagione di riscaldamento e raffrescamento, che può essere anche minore della durata convenzionale. 
Il calcolo della durata di raffrescamento si basa sostanzialmente sul bilancio tra apporti (apporti solari serramenti + apporti interni) e dispersioni (trasmissione + ventilazione - apporti solari opache): la stagione di raffrescamento si estende a tutti i giorni in cui risulta che il valore del rapporto apporti/dispersioni è inferiore ad un valore limite valutato in funzione della capacità termica e della costante di tempo della zona termica.  
Un edificio fortemente energivoro in inverno avrà una prestazione di raffrescamento nulla o molto bassa, mentre quanto più è isolato l'edificio, tanto più alta sarà la richiesta di raffrescare.
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