Trasmittanza, indici di prestazione ed efficienza degli impianti: tra le verifiche di legge 10 richieste dalla normativa queste sono le più complesse da superare. Vediamo quali sono i motivi per cui spesso risulta difficile passare le verifiche al primo colpo.

Verifiche Legge 10 e interventi di riqualificazione
In primo luogo, gli interventi di riqualificazione si classificano in modo diverso a seconda della tipologia e dell’entità dei lavori. La normativa, infatti, prevede 5 tipologie di ristrutturazione a cui corrispondono verifiche diverse:
- Ristrutturazione importante di primo livello: quando si interviene su più del 50% della superficie disperdente e contestualmente si sostituisce l’impianto.
- Ristrutturazione importante di secondo livello: quando si interviene su più del 25% della superficie disperdente, con o senza ristrutturazione dell’impianto.
- Riqualificazione di involucro: se i lavori riguardano meno del 25% della superficie disperdente.
- Riqualificazione di impianto: quando si sostituisce l’intero impianto, dall’emissione alla generazione
- Sostituzione del generatore: se l’oggetto di intervento è la centrale termica.
Per ognuna di queste riqualificazioni sono richieste verifiche differenti. Consulta la nostra guida interattiva per conoscerle nel dettaglio.
Analizziamo tre casi reali e scopriamo quali sono i tre motivi principali per cui il progettista non è riuscito a superare le verifiche. Ci facciamo aiutare da GAIA, l’intelligenza artificiale di TERMOLOG che analizza il nostro file e ci dice dove intervenire per passare le verifiche di Legge.
Per superare tutte le tue verifiche per la legge 10
Caso 1: verifiche di legge 10 e trasmittanza termica media delle strutture
Partiamo da un caso reale: un condominio di 6 unità immobiliari con impianto centralizzato a Lecco. Il progetto prevede l’isolamento termico delle facciate esterne, della copertura non disperdente e il passaggio ad una centrale ibrida. Non si interviene invece sui serramenti, che sono già stati oggetto di una detrazione nel gennaio 2019. La classe energetica si alza da E a A1.
Applicando 15 cm di cappotto, la parete passa da una trasmittanza di 1,095 W/m2K a soli 0,216 W/m2K. Eppure la verifica di trasmittanza termica media delle strutture non è superata. Il calcolo restituisce un valore di ben 0,356 W/m2K contro un limite di 0,28W/m2K. Come mai? Come facciamo a passare la verifica? Vediamolo insieme in pochi minuti e mettiamo alla prova l’intelligenza artificiale di TERMOLOG.
In conclusione quindi, la trasmittanza media è sempre comprensiva dei ponti termici. L’edificio è un condominio e non abbiamo sostituito alcun serramento. TERMOLOG, attraverso il suo sistema esperto GAIA, ci suggerisce di escludere dalla verifica di trasmittanza il ponte termico del serramento. La discontinuità infatti non appartiene alle parti comuni e per questo il ponte può essere escluso dalla verifica.
Seguiamo il consiglio dell’intelligenza artificiale di TERMOLOG e la verifica si risolve.
Scopri di più sui ponti termici
Caso 2: gli indici di prestazione EPH,nd e EPC,nd
Il progetto superbonus prevede: un condominio minimo e una villa bifamiliare. Per quest’ultima il committente ci chiede di isolare e di valutare il passaggio ad impianto centralizzato. In stato post intervento si passerà da due vecchie caldaie a GPL ad un impianto centralizzato in pompa di calore con pannelli radianti per tutti gli ambienti.
Si tratta di un intervento importante: una ristrutturazione di primo livello con salto di classe da E ad A1. Eppure non riusciamo a soddisfare la verifica sugli indici di prestazione EPH,nd e EPC,nd. Cosa fare?
Se analizziamo i due indici, la maggior parte dello scambio termico è dovuta ai serramenti. Tutte le strutture opache sono al di sotto del limite anche comprendendo i ponti termici. Questo significa che i serramenti hanno un peso eccessivo ed è fondamentale valutare la sostituzione di quelli meno performanti con finestre comprensive di chiusure oscuranti.
Caso 3: le efficienze degli impianti
Un committente particolarmente esigente ci ha imposto di progettare un edificio nuovo con pannelli solari termici e pompa di calore. Per stare tranquilli abbiamo progettato un impianto solare termico che copre il 70% della richiesta, il 10% in più dell’obbligo normativo. La pompa di calore eroga riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria.
L’edificio risulta in classe A4, ma non riusciamo a superare le verifiche di Legge 10 sull’efficienza degli impianti. Perchè?
Interroghiamo GAIA, l’intelligenza artificiale di TERMOLOG, che subito ci presenta l’analisi e la soluzione da adottare. L’efficienza da verificare è calcolata come rapporto tra fabbisogno ed energia primaria globale, ovvero la somma di rinnovabile e non rinnovabile. Esagerare con le rinnovabili per “stare tranquilli” non è mai una buona strategia. In questo progetto oltre ad esagerare con il solare termico, abbiamo anche la pompa di calore. Il suggerimento quindi è quello di ridurre il campo solare installato per evitare la sovrapproduzione di ACS da solare termico e la conseguente stagnazione dell’impianto.
Togliamo un pannello solare da 2mq e la verifica ritorna soddisfatta.
Supera tutte le tue verifiche con GAIA
Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
Leggi il profilo completo