Nuova Direttiva EPBD Case Green: approvata

Dopo un lungo percorso, iniziato nel 2021, nella sessione plenaria dello scorso 12 Marzo è stata approvata in via definitiva la Nuova Direttiva EPBD “Case Greensulla prestazione energetica degli edifici. Si punta ad azzerare le emissioni, sostituire le caldaie, cambiare – in meglio – il metodo di calcolo ed introdurre un nuovo APE. Ecco una guida pratica con grafici e slide da scaricare per conoscere scadenze e obiettivi.

Edifici energivori ed emissioni di gas-serra

La nuova Direttiva EPBD
La nuova Direttiva EPBD è approvata

In Unione Europea i soli edifici sono responsabili di ben il 40% del consumo energetico totale. E non solo, sono responsabili anche del 36% delle emissioni dirette/indirette di gas-serra legate al consumo energetico.
È chiaro che con questi presupposti sia necessario ridurre le emissioni, combattere il cambiamento climatico (e l’effetto serra) e varare manovre che siano più rapide ed efficaci possibili. Misure, quindi, che possano raddoppiare il tasso annuo di ristrutturazione energetica degli edifici, incoraggiando ristrutturazioni importanti entro il 2030.

La nuova Direttiva EPBD: cos’è e quali finalità si pone

Proprio in quest’ottica vige l’obbligo della certificazione energetica. Siamo infatti sottoposti parimenti ad obblighi e vincoli di natura progettuale (sia che si tratti di nuove costruzioni, sia che si vada ad intervenire su edifici esistenti).

Gli obiettivi della EPBD spiegati da ENEA

La Direttiva UE sulla prestazione energetica degli edifici si chiama EPBD (Energy Performance of Building Directive). Questa iniziativa nasce per censire e monitorare il parco edifici in Unione Europea. Successivamente diventa un’opportunità per dare a ciascun immobile un punteggio (rating) in termini di prestazione energetica. Ora si usa per fornire ai governi nazionali degli strumenti per diminuire i fabbisogni del parco immobiliare nazionale (e ridurne le bollette per la conduzione).

Per proporre degli interventi migliorativi che abbassino non soltanto i fabbisogni ma anche i consumi, è sempre necessario effettuare una diagnosi energetica, possibilmente con una modellazione di tipo dinamico-orario.

La nuova Direttiva EPBD: riqualificare il parco immobiliare dell’UE

Sappiamo che da un lato le misure degli Stati membri dell’Unione (come ad esempio sono i Bonus Fiscali rivolti all’Edilizia, varati dal Governo Italiano) mirano alla riqualificazione del parco immobiliare dell’intera UE. Dall’altro, la Direttiva EPBD è uno strumento in perenne evoluzione e si propone – in progresso di tempo – di eliminare gradualmente gli edifici che presentano prestazioni energetiche inadeguate.

Questa “eliminazione” può avvenire solo in due modi:

  • demolendo gli edifici privi di vincoli artistici/storici, tecnologicamente desueti, laddove una riqualificazione non fosse conveniente (per limiti legati alla natura dell’immobile ed alle proprie caratteristiche costruttive);
  • riqualificando gli edifici energivori, fissando soglie prestazionali atte a ridurne i fabbisogni e di conseguenza ad abbassarne (o eliminarne) anche le emissioni.

Gli obiettivi europei

Il testo ufficiale della Direttiva è stato recentemente approvato dal Parlamento Europeo il 12/03/2024, tuttavia già lo scorso 7 Dicembre 2023 era stato raggiunto un accordo politico provvisorio di revisione tra Consiglio e Parlamento.

Va ricordato anche che il 15 Gennaio 2024, quindi non molto prima della sessione plenaria del 12 Marzo scorso, anche la Commissione ITRE – Industria, Ricerca, Telecomunicazioni ed Energia UE aveva espresso la propria approvazione del testo finale della Nuova Direttiva EPBD Case Green.

Rispetto alla sua formulazione primigenia, il testo è stato rivisto ed in un certo senso ammorbidito per essere affine alle peculiarità immobiliari di ciascun Stato membro. Il risultato finale approvato dal Parlamento, appare significativamente più flessibile rispetto alla sua bozza originale. Cerchiamo di riassumerne le principali disposizioni alla luce delle ultime modifiche.

Iter di approvazione della nuova direttiva EPBD

Va premesso che le disposizioni della Direttiva puntano entro il 2030 ad edificare solo ZEmB (zero emission buildings = edifici ad emissioni zero), al fine di conseguire la neutralità climatica entro il 2050.

Per gli edifici pubblici di nuova costruzione, si è fissato che dovranno essere ad emissioni nulle già a partire dal 2028.
Se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi membri dovranno garantire l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni, e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Invece per gli edifici esistenti si proroga il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero al 2050, con obiettivi di prestazione intermedi che tratteremo nel prossimo paragrafo. Questa proposta è già parte del pacchetto Fit for 55 voluto dall’UE.

Entro il 2030, le ristrutturazioni dovranno coinvolgere il 15% degli immobili non residenziali e, entro il 2033, il 26% degli edifici di classe energetica più bassa. Secondo le definizioni della Direttiva, il 43% degli immobili meno efficienti dovrà essere riqualificato energeticamente. Secondo i dati ISTAT, in Italia ci sono circa 12 mln di edifici residenziali. Sarà quindi necessario intervenire in prima istanza sui circa 5 mln di edifici dalle prestazioni più scadenti.

Obiettivi di prestazione energetica per gli edifici di nuova costruzione
Obiettivi di prestazione energetica per gli edifici di nuova costruzione

Norme minime di prestazione energetica per gli edifici esistenti

Veniamo ora alle ristrutturazioni. Per gli edifici esistenti è prevista l’introduzione da parte degli Stati membri di soglie minime prestazionali, basate sulla quantità di Ep,MAX (energia primaria massima) per mq/anno che gli edifici potranno utilizzare. Distinguiamo pertanto due categorie, gli edifici non residenziali e quelli residenziali.

1) Edifici non residenziali

Ogni stato membro dovrà fissare soglie massime di prestazione energetica basate sul consumo di Ep al fine di ottenere i risultati indicati di seguito. Le soglie sono stabilite sulla base del consumo energetico del parco immobiliare nazionale al 1° Gennaio 2020 e potranno differire per le diverse categorie immobiliari.

Tutti gli edifici non residenziali dovranno attestarsi al di sopra delle seguenti percentuali rispetto al parco immobiliare con le prestazioni peggiori:

  • 16% entro il 2030
  • 26% entro il 2033
Norme minime di prestazione energetica negli edifici non residenziali
Norme minime di prestazione energetica negli edifici non residenziali

2) Edifici residenziali

Per questi edifici gli standard di prestazione energetica minima sono fissati dagli Stati membri sulla base di una strategia nazionale. Tale strategia prevede la progressiva ristrutturazione del proprio parco immobiliare affinché sia reso ad emissioni zero entro il 2050.

Ricordiamo inoltre che l’accordo raggiunto a dicembre 2023 specifica gli obiettivi intermedi per gli edifici residenziali:

  • ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030
  • ridurre il consumo medio di energia primaria del 20-22% entro il 2035.
Obiettivi di ristrutturazione negli edifici residenziali
Obiettivi di ristrutturazione negli edifici residenziali

La nuova Direttiva EPBD: le novità introdotte

Riassumiamo le principali novità introdotte rispetto al testo approvato dal Parlamento il 14/03/2023 e alle sue successive modifiche:

  • da Gennaio 2028, gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere ZEmB (zero emission buildings). Mentre per tutti gli altri edifici, l’obbligo slitta al 2030;
  • entro il 2028 su tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere installati impianti fotovoltaici. Per gli immobili ristrutturati il termine slitta al 2032;
  • da Gennaio 2025 non saranno più incentivabili acquisto ed installazione di generatori a combustibili fossili. Quindi le nuove costruzioni e le grandi ristrutturazioni non potranno più prevedere impianti alimentati da fossili, ad eccezione dei sistemi ibridi e ad idrogeno. Tuttavia, saranno ancora permessi incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che utilizzano energie rinnovabili in modo significativo, come quelli che integrano caldaie con impianti solari termici o pompe di calore.

La nuova Direttiva EPBD: le esclusioni

Sono esclusi dagli obblighi previsti dalla nuova Direttiva EPBD i seguenti immobili:

  • edifici vincolati e protetti;
  • immobili storici;
  • edifici temporanei;
  • chiese;
  • abitazioni indipendenti con superficie < 50 mq;
  • case vacanza, ovvero le seconde case occupate per meno di 4 mesi/anno;
  • prevista anche la possibilità di esentare l’edilizia sociale pubblica, qualora i lavori di riqualificazione farebbero aumentare gli affitti in modo sproporzionato, rispetto al risparmio conseguibili nelle bollette energetiche.

La nuova Direttiva EPBD: cosa cambierà negli APE

La novità più rilevante per gli APE (attestati di prestazione energetica) sarà la comparsa della nuova classe “A0”, corrispondente agli ZEmB, che si aggiungerà alle classi di prestazione energetica già note.
Si prevede anche di assegnare un “+” alle classi A per quegli edifici che offriranno un ulteriore contributo alla rete energetica, prodotto localmente tramite fonti energetiche rinnovabili.

Si segnalano i seguenti nuovi elementi:

  • Indicatore di consumo di energia primaria e finale.
  • Potenziale di riscaldamento globale (GWP).
  • Valori di riferimento dei requisiti minimi di prestazione energetica.
  • Norme minime di prestazione energetica.

Le classi di prestazione energetica sono state ridefinite, con la classe A assegnata agli edifici a emissioni zero.
Gli attestati per edifici dalle prestazioni inferiori alla classe D saranno validi solo 5 anni, incentivando l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi.
Tutti gli edifici pubblici saranno obbligati ad esporre la targa energetica. Inoltre dovranno dotarsi di un APE a prescindere dal loro stato di fatto.

La nuova EPBD: il passaporto di ristrutturazione

La nuova EPBD introduce anche il passaporto di ristrutturazione. Si tratta di un documento digitale, utile ai proprietari per pianificare interventi che gradualmente azzerino le emissioni dell’immobile.

La Commissione Europea invita inoltre gli Stati membri a considerare la ristrutturazione nelle norme in materia di finanziamento pubblico e privato. Questo poiché, come già riportato poco sopra, a partire dal 2027 non potranno più essere erogati incentivi per installare generatori alimentati a combustibili fossili. Gli Stati membri avranno peraltro la facoltà di vietare l’uso di combustibili fossili negli edifici.

Progetta edifici conformi alla nuova EPBD

La nuova Direttiva EPBD: domotica e ricarica EV

La nuova EPBD incoraggia fortemente l’utilizzo della domotica e di tutte le tecnologie intelligenti/adattive. Tali tecnologie garantiscono il corretto funzionamento degli edifici e la massima efficienza in ogni condizione climatica. Suggerisce inoltre la creazione di banche dati digitali per la gestione degli stessi.

Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, propone la realizzazione di infrastrutture diffuse per la ricarica dei veicoli elettrici (EV) negli edifici residenziali e commerciali e prevede peraltro anche l’aumento degli spazi dedicati al parcheggio dei velocipedi (soprattutto biciclette).

Stop alle caldaie tradizionali ed edifici solar-ready

Tra gli obiettivi più recenti della EPBD troviamo la transizione verso sistemi di riscaldamento più sostenibili, eliminando completamente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.

Incentivi finanziari saranno ancora disponibili per i sistemi di riscaldamento ibridi che combinano tecnologie innovative come l’energia solare termica o le pompe di calore.

Gli Stati membri saranno tenuti ad installare impianti solari secondo il seguente calendario:

  • entro il 31 Dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie utile superiore a 250 mq,
  • entro il 31 Dicembre 2027, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 2000 mq;
  • entro il 31 Dicembre 2028, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 750 mq;
  • entro il 31 Dicembre 2030, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 250 mq;
  • entro il 2027, su tutti gli edifici non residenziali esistenti con una superficie utile superiore a 500 mq in cui l’edificio subisce un intervento che richiede un permesso amministrativo rilevante;
  • entro il 31 Dicembre 2029, su tutti i nuovi edifici residenziali e su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti fisicamente agli edifici.

Tutti i nuovi edifici dovranno essere idonei a ospitare impianti FV o ST in falda. L’installazione di impianti di produzione energetica solare diventerà la norma per le nuove costruzioni

Approvata in Plenaria: nessuna sanzione prevista

Nonostante l’approvazione della nuova Direttiva EPBD nella sessione Plenaria in Europarlamento, va però sottolineato che al momento la Direttiva non prevede sanzioni in caso di mancato adeguamento, né include un divieto alla compravendita o locazione di immobili su cui non sia stato effettuato alcun intervento di riqualificazione energetica.

Inoltre, ciascuno Stato membro dovrà predisporre un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici e integrarlo nel proprio PNIEC (Piano Nazionale per l’Energia ed il Clima). Infine, dovrà includere le tabelle di marcia per la progressiva eliminazione dei combustibili fossili nella climatizzazione degli edifici entro il 2040.
È richiesto anche agli Stati membri di formalizzare un percorso di trasformazione del patrimonio edilizio nazionale in nZEB entro il 2050.

Nuova direttiva EPBD: ecco il PDF del testo approvato

Condividiamo infine con i nostri lettori il testo in pdf approvato dalla Commissione Itre Industria, ricerca, telecomunicazioni ed Energia Ue.

Il testo PDF approvato della Nuova Direttiva EPBD Case Green

Ingegnere Edile/Architetto, laureatomi presso l’Università degli Studi di Pavia.
Svolgo l’attività di libero professionista, sono CTU presso il foro Alessandrino e mi dedico alle tematiche energetiche, all’impiantistica, alle fonti rinnovabili ed alla sostenibilità in edilizia.
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Consulente TERMOLOG, docente corsi efficienza energetica.
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