Comunità energetica condominiale: 5 domande frequenti

Cosa serve per creare una comunità energetica condominiale? Quali sono i documenti obbligatori e chi tiene i rapporti con il GSE? Mentre il MaSE comunica di aver inviato le bozze del decreto sulle comunità energetiche all’Unione Europea, rispondiamo a 5 dubbi molto frequenti sulle CER condominiali che sono un’opportunità concreta e realizzabile su tutto il territorio nazionale.

Comunità energetica condominiale: 5 domande frequenti
Comunità energetica condominiale: 5 domande frequenti

Cosa serve per creare una comunità energetica condominiale?

Di cosa abbiamo bisogno per costituire una comunità energetica all’interno di un condominio? Se stiamo pensando di costituire uno schema di autoconsumo collettivo dobbiamo assicurarci di avere:

  1. almeno due clienti finali, ovvero almeno due condomini disposti a costituire la comunità energetica.
  2. un impianto fotovoltaico nuovo, posizionato nell’area afferente il condominio.

Quando parliamo di “area afferente” stiamo indicando che il campo fotovoltaico può trovarsi sul tetto o sull’edificio, sulle sue pertinenze oppure nell’area di proprietà del condominio.

Quindi bastano due soli condòmini per cominciare a creare una comunità energetica condominiale. In ogni momento un condomino può decidere di entrare o uscire dalla configurazione: l’importante è rispettare il vincolo minimo di 2 proprietari, così da avere sempre un “gruppo di autoconsumatori che agisce collettivamente”.

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Come si costituisce una comunità energetica condominiale?

Il primo passo fondamentale è stilare un contratto privato per la costituzione di un gruppo di autoconsumatori collettivi. L’obiettivo è quello di regolare i rapporti tra i clienti finali, ovvero tra i condomini e i produttori.

Rispetto all’iter burocratico necessario per realizzare una comunità energetica di quartiere, procedere alla creazione di una CER in condominio è decisamente più semplice. Il contratto privato, infatti, può essere costituito semplicemente dal verbale di delibera assembleare che riporta la decisione di costituire un gruppo di autoconsumatori. Il verbale deve essere firmato dai condòmini che aderiscono alla configurazione.

Per progettare la comunità energetica condominiale con fotovoltaico

Solo dopo la redazione del verbale assembleare è possibile presentare l’istanza per la creazione della CER condominiale al Gestore Servizi Energia, il GSE.

Come realizzare una comunità energetica condominiale

Chi tiene i rapporti con il GSE?

All’interno di un gruppo di autoconsumatori collettivi, è necessario nominare un Referente. Il Referente è colui che tiene i rapporti con il GSE.

Il Referente deve essere nominato attraverso un contratto di mandato per gestire gli aspetti tecnici ed amministrativi della configurazione di autoconsumo collettivo. I compiti del referente sono:

  • Presentare istanza per accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia condivisa al GSE
  • Gestire i rapporti con il GSE: ricevere le comunicazioni ed emettere fattura verso il GSE.
  • Distribuire i benefici economici tra i partecipanti all’autoconsumo collettivo

La figura più indicata per ricoprire questo ruolo è certamente l’amministratore del condominio.

Se l’edificio non ha obbligo di amministratore, chi è il referente? Nel caso di condominio minimo senza amministratore, il referente è uno dei condomini che fa parte del gruppo di autoconsumatori collettivi.

Il contratto di mandato si stipula tra il gruppo di auotoconsumatori e il referente della comunità energetica condominiale - Comunità energetica condominiale: 5 domande frequenti
Il contratto di mandato si stipula tra il gruppo di auotoconsumatori e il referente della comunità energetica condominiale

Come si gestiscono le parti comuni del condominio?

Ci troveremo sicuramente ad affrontare la richiesta di avviare una comunità energetica all’interno di un condominio che ha un contatore per le parti comuni. Ad esempio il classico contatore dell’illuminazione nelle scale e negli ambienti comuni, oppure il contatore che raccoglie i prelievi di energia elettrica degli impianti centralizzati.

Immaginiamo quindi di installare un pannello fotovoltaico collegato direttamente al contatore condominiale. Come ci dobbiamo comportare con questo contatore?

Le parti comuni vanno considerate esattamente come un cliente finale. Le parti comuni dell’edificio, infatti, hanno un proprio POD e per questo partecipano all’autoconsumo collettivo esattamente come una unità immobiliare a sé stante.

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Come si calcola l’energia condivisa?

Il dato più importante nella valutazione economica della comunità energetica è l’energia condivisa. Come sappiamo il modello di autoconsumo collettivo condominiale è un modello virtuale, non reale. Il pannello fotovoltaico non si connette fisicamente ai POD di tutti i condomini, ma la condivisione dell’energia avviene in modo virtuale attraverso una formula matematica.

L’Energia condivisa è pari ogni ora al minimo tra l’energia immessa in rete dagli impianti di produzione e quella prelevata dai partecipanti alla comunità energetica.

Energia condivisa - comunità energetica condominiale
Energia condivisa

Questo significa che durante la notte l’energia condivisa sarà sicuramente nulla. Di notte non c’è il sole, quindi l’impianto non produce e non può immettere nulla nella rete.

Ma durante le altre ore della giornata è importante tenere un comportamento energetico che ci aiuti a massimizzare il valore dell’energia condivisa. Invece che consumare elettricità di sera, come siamo abituati a fare, dobbiamo spostare i consumi durante il giorno, per bilanciare prelievi e immissioni.

Essere un gruppo di autoconsumatori significa non essere soli nel consumare energia. In questo gioco di prelievi e immissioni tutti i condomini che partecipano alla comunità energetica condominiale hanno un ruolo fondamentale. Se ad esempio la nostra unità immobiliare non è occupata durante il giorno perché siamo al lavoro, un altro condomino può consumare energia ed aiutarci ad innalzare tutti insieme l’energia condivisa.

Strumenti tecnici per dimostrare la convenienza economica delle Comunità energetiche condominiali

In conclusione abbiamo visto come l’autoconsumo collettivo o comunità energetiche condominiali sia una soluzione per ridurre i consumi energetici, tagliare le bollette e soddisfare la nuova norma RED II sulle rinnovabili. L’autoconsumo collettivo produce energia elettrica attraverso fonti rinnovabili, la immagazzina, la consuma e la rivende.

A questo scopo occorre una corretta analisi dei consumi dell’edificio per poter dare il via all’intervento di riqualificazione energetica che porterà alla riduzione dei consumi. Tale analisi si può effettuare con il Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG che permette di:

  • registrare le bollette e creare l’inventario energetico per ogni servizio
  • valutare il bilancio energetico adattato all’utenza e gli interventi migliorativi
  • determinare il rapporto costi-benefici e l’accesso agli incentivi.

Il software TERMOLOG è un grande alleato per progettare una CER condominiale poiché, oltre al Modulo DIAGNOSI, ha al suo interno anche il Modulo COMUNITÀ ENERGETICHE che calcola la copertura dei consumi in base alle bollette ed esegue la proiezione economica con metodo VAN UNI 15459.

Per simulazioni energetiche e studi di fattibilità

Ingegnere Edile, esperta in analisi energetica degli edifici e product manager del software TERMOLOG di Logical Soft.
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