Sostituire il generatore con una pompa di calore

Quando si può sostituire un generatore a combustione con una pompa di calore? In questo articolo vi forniremo tutte le risposte che state cercando per sostituire senza paura il vecchio generatore con una pompa di calore elettrica.

Sostituire il Generatore con una pompa di calore: le domande ricorrenti

Abbiamo già parlato ampiamente delle pompe di calore (PdC), spiegando cosa sono e come funzionano, nonché quali tipologie si trovano in commercio. Abbiamo inoltre affrontato l’argomento delle PdC di tipo geotermico anche in abbinamento al fotovoltaico.

Le 4 domande che più spesso ci vengono poste, sia ai seminari sia all’assistenza tecnica, sono infatti:

1. Posso sempre sostituire il mio vecchio generatore a combustibile fossile con una PdC elettrica?
2. Cosa succede ai radiatori esistenti, funzioneranno correttamente?
3. Bisogna passare per forza ai pannelli radianti?
4. Devo anche isolare l’involucro o posso solo limitarmi a sostituire il generatore con una pompa di calore?

Sostituire il Generatore con una PdC: non sempre si può fare

Non vorrei sfatare un mito, ma già solo pensare che la PdC sia la panacea di tutti i mali, e che sia sempre sostituibile ad una caldaia tradizionale a combustibile fossile ed in tutte le condizioni termo-fisiche dell’edificio e meteo-climatiche della località, è un’ipotesi abbastanza fantasiosa.
Infatti, sebbene una PdC presenti un rendimento inarrivabile per qualsiasi caldaia a gas, gasolio o GPL, non basta fare una semplice operazione di “switch” impiantistico affinché tutto funzioni correttamente.

Posso sempre sostituire il mio vecchio generatore a combustibile fossile con una PdC elettrica?
Risposta: no!

Bisogna fare sempre una diagnosi energetica ben circostanziata, usando il regime variabile (ossia il dinamico orario) come metodo di calcolo, per poter fare valutazioni che abbiano solide basi scientifiche.

Rispondiamo ora alle altre domande con una serie di raccomandazioni, tutte nel prossimo paragrafo.

Cosa verificare quando si va a sostituire un generatore con una pompa di calore

Affinché la sostituzione del generatore sia frutto di una scelta ben ponderata è fondamentale:

1. Verificare se i radiatori siano capaci a soddisfare il fabbisogno termico dell’edificio con una temperatura di mandata inferiore (circa 55-65°C). Se non sono in grado di erogare una potenza sufficiente, va adottato un impianto di tipo radiante.
2. Verificare se il sottosistema di distribuzione sia in grado di sostenere una superiore portata al radiatore.
3. Verificare le temperature giornaliere della località sull’arco delle 24h per 365gg/anno, affinché la PdC lavori entro i parametri più possibile vicini agli optima di progetto. Questo perché il COP e la resa termica sono fortemente dipendenti dalla temperatura della fonte (l’esterno).
4. Controllare sempre i volumi di accumulo inerziale. Nei sistemi a PdC è fondamentale avere un accumulo per evitare accensioni e spegnimenti continui. Possono essere abbastanza frequenti in corrispondenza dei picchi di richiesta, o quando la temperatura esterna è troppo bassa e la PdC inverte il ciclo per sbrinare gli scambiatori. Le fasi di ON/OFF sono infatti controproducenti – se non anche usuranti col tempo – per i compressori dell’unità.
5. Dimensionare il Fotovoltaico, che è sempre consigliabile avere in falda, affinché riduca drasticamente i consumi della PdC ed eventualmente anche i consumi elettrici dell’edificio servito. Bisogna anche considerare se non sia il caso di pensare pure ad un sistema di accumulo elettrico per le giornate scarsamente irraggiate (nuvoloso, piovoso, etc.) e per la notte.
6. Attenzione agli edifici fortemente disperdenti. Ove l’involucro non fosse ottimizzato, potrebbe essere impossibile soddisfare i fabbisogni di un edificio dotato di un involucro scadente. Un buon edificio, infatti, non disperde energia termica in inverno e riduce i picchi estivi.
7. Va infine sempre verificata la dimensione economica, ossia il tempo di ammortamento della spesa effettuata. Quanto risparmio si consegue cambiando la caldaia con una PdC? In quanto tempo si recupera l’investimento?

Quale è la situazione ottimale per sostituire il generatore con una pompa di calore?

È chiaro che ci sono condizioni e situazioni che si prestano particolarmente all’installazione di PdC.

Ciò significa che in determinati casi essa è il perfetto complemento impiantistico ad un involucro ben coibentato e privo di ponti termici che disperdano preziosa energia, con un sottosistema di distribuzione non disperdente e con portate adatte ad un sottosistema di emissione diffuso e a bassa temperatura (pavimento/pareti/soffitto radiante).
Se poi la località in cui installeremo la nostra pompa di calore ha inverni per lo più miti (ossia in cui raramente si scende sotto 0°C) ed abbiamo dimensionato un volume inerziale ed un impianto FV correttamente, allora la pompa di calore avrà rendimenti alti e costi di gestione decisamente contenuti.

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Per approfondire, consigliamo anche lettura di questo esempio pratico di switch impiantistico da caldaia a pompa di calore.