Recupero sottotetti: interventi e pratiche strutturali

Il recupero edilizio dei sottotetti esistenti è da tempo oggetto di una campagna mirata sia in ambito nazionale che locale. Tra le principali finalità che alimentano l’azione amministrativa vi sono il contenimento del consumo di suolo e di quello energetico. Con quest’ultimo scopo si intrecciano anche gli obiettivi del sistema incentivante dei bonus fiscali che permettono di raggiungere una detrazione fiscale a seguito degli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione edilizia.

Recupero dei sottotetti: guida pratica per gli interventi edilizi tra regole e opportunità

Il recupero dei sottotetti è diventata negli ultimi anni una pratica edilizia diffusa, un’opportunità per chi decide di riqualificare la propria abitazione. Questo comporta naturalmente una conoscenza delle regole e delle pratiche affinché il professionista possa trasformarla in una opportunità lavorativa.
In questo focus analizziamo il recupero dei sottotetti sotto il profilo strutturale. Nello specifico:

  • indaghiamo i possibili interventi strutturali
  • analizziamo gli aspetti da considerare prima di presentare una pratica edilizia e
  • impostiamo correttamente le pratiche strutturali, comprese quelle sismiche.
Recupero sottotetti
Recupero sottotetti
Tutta la formazione gratuita che vuoi su strutture e sismica

Le verifiche strutturali per il recupero dei sottotetti

La riqualificazione edilizia, come il recupero di un sottotetto, può portare a diversi scenari dal punto di vista strutturale. Prima di valutare le soluzioni è necessario avere ben chiaro quali siano i livelli di prestazione da raggiungere.
Le NTC 2018 prevedono tre livelli di intervento sulle strutture esistenti a cui si associano diversi target di prestazione da raggiungere.

Interventi locali

Le riparazioni o gli interventi locali interessano singole parti e/o elementi del fabbricato. In questo caso il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti ai soli elementi interessati. Bisogna però dimostrare che non verranno introdotte modifiche al comportamento delle altre parti strutturali.

Guida completa agli interventi di rinforzo locale

Interventi di miglioramento

Per gli interventi di miglioramento si richiede di incrementare il livello di sicurezza, seppur non si sia in grado di raggiungere quello previsto per le nuove costruzioni. È necessario eseguire un’analisi globale allo stato di fatto e di progetto e valutare come varia il rapporto tra la capacità sismica massima sopportabile dalla costruzione e quella che si utilizzerebbe nel progetto di un nuovo edificio.

Interventi di adeguamento

Infine per gli interventi di adeguamento si richiede di ripristinare la sicurezza sismica in modo tale da garantire la stessa prestazione attesa per nuove costruzioni.
Rientrano in questa casistica le sopraelevazioni, gli ampliamenti, le variazioni di destinazione d’uso o le trasformazioni del complesso resistente. In questi casi, il progetto dovrà essere riferito all’intera costruzione e dovrà riportare le verifiche pre e post recupero edilizio in termini di capacità globale.

Nel seguito analizziamo i diversi scenari che si possono concretizzare con il recupero di un sottotetto.

L’incremento dei carichi

L’attività di recupero sottotetti comporta nella quasi totalità dei casi una variazione dei carichi. La variazione può essere in maggiorazione o diminuzione rispetto allo stato di fatto. Inoltre, può dipendere sia dalla semplice modifica della destinazione d’uso che dalla modifica degli elementi strutturali, orizzontali e verticali.

La variazione dei carichi, per quanto semplice nella sua descrizione, ad esempio il passaggio dei carichi variabili da 50 kg/m² per carichi da ‘soffitta’ a 200 kg/m² per carichi residenziali, prevede una verifica tecnica specifica con soglia di valutazione.
Le NTC del 2018 infatti dicono che, in caso di un incremento dei carichi verticali globali in fondazione superiore al 10%, si proceda all’adeguamento sismico dell’intera struttura.

Valutazione dell’incremento dei carichi in fondazione con TRAVILOG
Valutazione dell’incremento dei carichi in fondazione con TRAVILOG

Quando il recupero del sottotetto diventa antieconomico?

Facciamo però alcune considerazioni sullo scenario descritto. Se una semplice variazione di destinazione d’uso con relativa modifica dei carichi variabili, ma senza null’altro modificare, dovesse comportare un intervento di adeguamento allora il recupero del sottotetto risulterebbe antieconomico. Questo in virtù dei costi dei sondaggi, delle analisi e degli eventuali interventi di adeguamento.

Ma quando può verificarsi un caso così estremo per un recupero sottotetto?

In genere, la sola variazione dei sovraccarichi risulta incidente sui carichi in fondazione per strutture basse. Si tratta, ad esempio, di strutture di un solo piano fuori terra con tamponature leggere.

È opportuno ricordare che la valutazione del delta di carico in fondazione si effettua anche in concomitanza degli scenari di intervento descritti in seguito. Anche, ad esempio, nel caso di sostituzione degli elementi di copertura.

Recupero sottotetti: le verifiche previste dalle NTC

Pensiamo ora a quelle tipiche costruzioni degli anni ’60/’70 di 2 o 3 piani fuori terra. La variazione della destinazione d’uso non dovrebbe rappresentare uno scoglio di valutazione insormontabile, soprattutto se si sostituisce la copertura ‘pesante’ in laterocemento con una in legno o anche la semplice sostituzione della pavimentazione di mattonelle in cotto con un listato in parquet.
In merito alla verifica, le NTC danno come riferimento per la valutazione del delta di carico in fondazione la combinazione caratteristica (SLE rara).

Con i Moduli MURATURE e CEMENTO ARMATO di TRAVILOG è possibile modellare l’edificio oggetto di recupero del sottotetto sia allo stato di fatto che di progetto. Inoltre, è possibile valutare il delta di pressione in fondazione per la combinazione desiderata.
Si effettua anche il computo dei materiali impiegati, sia di quelli oggetto della progettazione che di quelli esistenti prima del recupero del sottotetto.

Recupero dei sottotetti: incremento dei carichi in fondazione
Valutazione dell’incremento dei carichi in fondazione
Per i tuoi interventi strutturali su edifici esistenti

Verifiche statiche e rinforzo dei solai

Abbiamo citato le verifiche in ambito sismico, previste dalle NTC, ma non vanno certo trascurate le verifiche in ambito statico per un edificio esistente oggetto di recupero sottotetto. Le Norme Tecniche per le Costruzioni infatti, trattando la valutazione della sicurezza, introducono uno specifico parametro per valutare la capacità portante dei solai esistenti.

E se il solaio del sottotetto oggetto di recupero fosse incapace di portate i nuovi carichi?

In tal caso si può intervenire incrementando la capacità portante del solaio ad esempio con una cappa collaborante che verrà ancorata al sistema di travi portanti. Anche questo intervento dovrà essere oggetto di valutazione per l’incremento dei carichi in fondazione!

Con il Modulo RINFORZI di TRAVILOG è possibile progettare il rinforzo di solai in legno con l’inserimento di connettori in acciaio e cappa collaborante in calcestruzzo anche alleggerito. È uno strumento molto utile quindi anche nei casi di recupero di un sottotetto.

Recupero dei sottotetti: Rinforzo di solai in legno con TRAVILOG
Rinforzo di solai in legno con TRAVILOG

Il caso della sopraelevazione

Tra le prime verifiche da condurre per il recupero dei sottotetti vi sono quelle dimensionali, sia in termini di altezze che in termini di superfici. Le norme urbanistiche prevedono precise regole circa le altezze minime necessarie negli ambienti abitati.

Permettono inoltre sconti sugli oneri edilizi in funzione della superficie oggetto di recupero. Un esempio è il recupero di un sottotetto di 40 m² di una ‘prima casa’ in Lombardia. È esente dalla quota di contributo commisurato al costo di costruzione di cui all’articolo 16, comma 3, del D.P.R. 380/2001, dal reperimento degli spazi a parcheggi pertinenziali e delle aree per servizi e attrezzature pubbliche e/o monetizzazione.

Variazione in altezza e sopraelevazione

Se per il secondo aspetto, quello delle superfici, risulta immediato il collegamento alla valutazione economica del recupero edilizio. In particolare non va trascurato il tema delle altezze: sottovalutarle può portare infatti a costi ben maggiori.

Modifica dell'altezza nel recupero dei sottotetti
Modifica dell’altezza dell’edificio nel recupero dei sottotetti

Variazione in altezza, ampliamento o adeguamento

La modifica dell’altezza di un edificio è in genere regolamentata dai dispositivi normativi locali. È bene ricordare che una modifica in altezza della struttura esistente può facilmente ricadere in un ampliamento o più nello specifico in una sopraelevazione.
Il tema delle sopraelevazioni alla luce delle Norme Tecniche richiede un’attenta analisi. La sopraelevazione è infatti oggetto di adeguamento sismico, così come indicato al capitolo 8.4.3. All’interno dello stesso capitolo viene inoltre data un’ulteriore indicazione proprio in merito alla variazione delle altezze:

Una variazione dell’altezza dell’edificio dovuta alla realizzazione di cordoli sommitali o a variazioni della copertura che non comportino incrementi di superficie abitabile, non è considerato ampliamento (ndr. condizione di sopraelevazione) . In tal caso non è necessario procedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni di cui agli altri precedenti punti (ndr. incremento dei carichi, trasformazione strutturale..)

Quando non si tratta di sopraelevazione?

I termini di incremento della superficie abitabile possono confondere e, se letti in modo frettoloso, possono far pensare che ogni volta che si modifichi l’altezza del colmo o di gronda della copertura si è in un caso di sopraelevazione, ma non è così. La Circolare Applicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni n.7 del 2019 aggiunge un utile chiarimento proprio al capitolo 8.4.3.:

“In merito all’ultimo capoverso del § 8.4.3 delle NTC, esso stabilisce che non è necessario procedere all’adeguamento, salvo che non ricorrano una o più delle condizioni b), c), d) od e) di cui allo stesso 8.4.3, solo nel caso di ‘variazione dell’altezza dell’edificio’ causata dalla realizzazione di cordoli sommitali oppure causata da variazioni della copertura, che non comportino incrementi di superficie abitabile significativi dal punto di vista strutturale. Infatti, la ratio di tale disposizione è di permettere nelle situazioni citate, ferme restando le norme urbanistiche ed i regolamenti edilizi locali, la realizzazione di interventi di possibile beneficio strutturale, senza dover necessariamente adeguare l’intera costruzione.”

In conclusione: se nella struttura oggetto di recupero edilizio esiste già una soletta di sottotetto ed esiste un volume fruibile anche se non totalmente idoneo, la modifica delle altezze della copertura nei cordoli sommitali o la modifica della copertura stessa non sono valutabili come sopraelevazione.

La nuova copertura

Una possibile conseguenza del recupero di un sottotetto, come abbiamo in parte analizzato nei punti precedenti, può essere la sostituzione parziale o integrale degli elementi portanti della copertura.
La sostituzione o la modifica della copertura può avvenire ad esempio per ridurre i carichi gravitazionali. Si pensi alle coperture in laterocemento da sostituire con con coperture in legno. Oppure può essere necessaria in virtù del rispetto delle altezze minime e dell’attuazione dei regolamenti locali in termini di salubrità degli spazi.

Sostituzione della copertura in legno
Sostituzione della copertura in legno

Una nuova copertura in legno richiede il pieno rispetto delle prescrizioni previste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. Occorre verificare le membrature in termini di resistenza, stabilità e deformabilità così come le relative connessioni. Inoltre, occorre verificare l’applicazione dei carichi antropici, se previsti, e delle azioni ambientali quali vento, neve e sisma.
Proprio in ragione della valutazione delle azioni sismiche è opportuno applicare i criteri di progettazione ‘del nuovo’ come non realizzare una copertura spingente su un edificio esistente in muratura. Vale a dire: non realizzare una copertura che imprime azioni orizzontali non contrastate sulle pareti in muratura.

È anche opportuno progettare la copertura considerando la condizione preesistente ed evitare quindi di modificare il comportamento della copertura in termini di rigidezza. A questo scopo è bene controllare dimensioni, passi e collegamenti tra la copertura e la struttura oggetto di recupero del sottotetto.

Recupero sottotetti e coperture in legno con TRAVILOG

Con il Modulo LEGNO di TRAVILOG si progettano strutture in legno intelaiate sia indipendenti che integrate in un modello di calcolo con elementi strutturali di diversi materiali. Il software verifica resistenza, stabilità e deformabilità delle strutture in legno. Il controllo dei risultati avviene grazie a comodi grafici e report tabellari completi. Le connessioni si progettano secondo i modelli di rottura definiti in Eurocodice 5, ma è anche possibile verificare i nodi di carpenteria delle coperture.

Progetto di una nuova copertura con il Modulo LEGNO di TRAVILOG
Progetto di una nuova copertura con il Modulo LEGNO di TRAVILOG

L’apertura di un foro nel solaio

Un’altra condizione di intervento tipica nel recupero di un sottotetto è la realizzazione di un accesso verticale che connetta la parte bassa dell’edificio alla spazio recuperato nel sottotetto. La risoluzione alla problematica di accesso verticale spesso si risolve con la messa in opera di una scala interna e quindi con la realizzazione di un foro nel solaio di separazione.

Apertura di un foro nel solaio
Apertura di un foro nel solaio

La realizzazione di un foro in un solaio ed il ripristino delle capacità si configurano tipicamente come interventi locali.

NTC 2018 e fori nei solai

I riferimenti nelle Norme Tecniche sono contenuti al capitolo 8.4.1:

“Gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura. Essi non debbono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione e sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità:

ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;

migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;

impedire meccanismi di collasso locale;

modificare un elemento o una porzione limitata della struttura.

Cosa dice la Circolare applicativa?

La Circolare Applicativa prosegue:

“La modifica di una parte limitata della struttura (ad es. l’apertura di un vano in una parete, accompagnata da opportuni rinforzi) può rientrare in questa categoria, a condizione che si dimostri che l’insieme degli interventi non modifica significativamente rigidezza, resistenza nei confronti delle azioni orizzontali e capacità di deformazione della struttura.”

Criteri di verifica di fori nei solai

Gli elementi di rinforzo messi in campo per modificare limitatamente la struttura non devono garantire solo che il solaio non crolli e che continui a portare i carichi verticali. Questi devono anche garantire i meccanismi di interazione globali tra solaio e struttura esistente. Le verifiche del sistema di rinforzo devono allora essere condotte secondo tre distinti criteri in accordo alle specifiche delle Norme Tecniche per le Costruzioni ai capitoli 8.7.1 e 8.7.4 e alla Circolare 7 del 2019 nei capitoli C8.7.4.1.:

  • il ripristino della portanza dei carichi verticali del solaio;
  • il ripristino della rigidezza del solaio in termini di risposta alle azioni orizzontali;
  • l’incremento di rigidezza del solaio in termini di risposta alle azioni orizzontali.

Questi si caratterizzano attraverso tre distinti elementi strutturali:

  • travi di collegamento tra i travetti del solaio, ortogonali all’orditura del solaio e connesse ai travetti tagliati;
  • travi di collegamento parallele all’orditura del solaio, disposte a formare un telaio chiuso all’interno del foro realizzato;
  • cappa collaborante in calcestruzzo armato considerato, connessa al solaio esistente.

Vediamo quindi come valutare la differenza di rigidezza tra solaio pre modifica e solaio modificato. E’ opportuno valutare con accuratezza il grado di collaborazione tra l’eventuale massetto preesistente ed il sistema di travetti in opera. Supponiamo che il livello di interazione e di collaborazione tra i due elementi sia trascurabile. Il massetto preesistente prima dell’intervento di recupero sottotetto darebbe allora un contributo in termini di massa e non in termini di rigidezza.

Progetto di un foro in un solaio con il Modulo RINFORZI di TRAVILOG
Progetto di un foro in un solaio con il Modulo RINFORZI di TRAVILOG

Con il Modulo RINFORZI PLUS di TRAVILOG è possibile progettare in pochi passaggi e con una comoda interfaccia il sistema di rinforzi necessari per la realizzazione di un foro in un solaio. Modulo RINFORZI guida il progettista in tutte le fasi dell’intervento: la scelta del rinforzo idoneo, la verifica e la compilazione dei dati necessari al calcolo. Modulo RINFORZI PLUS può essere utilizzato come modulo indipendente oppure in abbinamento a ogni altro modulo di TRAVILOG.

Quali pratiche strutturali considerare negli interventi di recupero dei sottotetti

Come abbiamo visto in più punti il recupero di un sottotetto, strutturalmente parlando, si può esprimere sia come un recupero edilizio locale che come intervento di adeguamento sismico. 
Le pratiche strutturali di conseguenza possono essere più o meno onerose dal punto di vista redazionale. Si distingiono in pratiche per:

  • interventi locali
  • adeguamento sismico
  • sopraelevazione.

L’ultima distinzione è fondamentale soprattutto in quelle regioni che prevedono l’autorizzazione per la sopraelevazione a mezzo di richiesta di una apposita Certificazione.

Pratiche di interventi locali

Un altro aspetto che necessità un approfondimento è quello che riguarda le riqualificazioni locali. In seguito alla conversione in Legge del Decreto Sbloccacantieri e del Decreto Sisma, rispettivamente di Marzo e Novembre 2019, le procedure e le pratiche per la realizzazione e l’asseverazione di regolare esecuzione degli interventi locali sono state semplificate in modo sostanziale. Si pensi ad esempio al collaudo statico e di come questo venga sostituito nel caso di interventi locali dalla Dichiarazione del Direttore dei Lavori Strutturali dalla dichiarazione di regolare esecuzione a strutture ultimate.

Infine, citando le pratiche edilizie, è utile distinguere tra i possibili titoli edilizi necessari per un recupero sottotetto. Se infatti l’intervento consiste nella sola variazione della destinazione d’uso e non viene effettuata alcune modifica alle parti strutturali è possibile presentare una CILA. Se invece si interviene sulle parti strutturali si può fare riferimento alle due misure di intervento citate ovvero quella localizzate e quelle più estesa e significative e i conseguenti titoli edilizi saranno una SCIA  o una SCIA alternativa al Permesso di Costruire.

I titoli edilizi richiesti

Per completezza riportiamo una più completa definizione dei titoli edilizi citati.
SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) si utilizza nei casi di restauro e di risanamento conservativo riguardanti le parti strutturali dell’edificio, ad esempio se si rinforza la soletta di un sottotetto senza però modificare l’altezza del sottotetto, come abbiamo visto in precedenza.

SCIA alternativa al permesso di costruire si utilizza nei recuperi di sottotetto che modificano sensibilmente l’edificio, ovvero nei casi in cui:

  • la ristrutturazione edilizia porti a un organismo edilizio del tutto o solo in parte diverso dal precedente e che comporti modifiche della volumetria complessiva dell’edificio, si pensi al caso di recupero di un sottotetto in cui viene modificata l’altezza;
  • la ristrutturazione edilizia preveda un cambio della destinazione d’uso in un centro storico.

CILA (Comunicazione di inizio lavori asseverata) si utilizza per gli interventi per cui non servono SCIA o Permesso di costruire e per i casi in cui non si tratta di attività edilizia libera, ad esempio modifiche interne all’edificio, come la redistribuzione interna dei locali, senza modificare gli elementi strutturali dell’edificio.

CILAS Superbonus; questi documento,  introdotto dal Decreto Semplificazioni bis di Maggio 2021, è obbligatorio per raggiungere la massima detrazione fiscale prevista dal Super Sismabonus.

Consigliamo anche la lettura della guida alle pratiche da presentare in caso di SuperSismabonus.

Gli incentivi fiscali per gli interventi di recupero dei sottotetti

Come anticipato, intervenire sull’edilizia esistente prevede l’applicazione di numerose possibili agevolazioni fiscali. Questa opportunità è stata strutturata dall’amministrazione  pubblica in virtù dei principi di riqualificazione dell’esistente e di contenimento del consumo energetico.

Il sistema dei bonus fiscali è un sistema premiante in funzione del livello di prestazione che si fa raggiungere all’edificio oggetto di recupero edilizio.

Bonus fiscali 2023
Bonus fiscali 2023

Nel caso di un edificio residenziale ad esempio si ha un bonus fiscale minimo pari al 50%. Se però si interviene migliorando le prestazioni energetiche dell’edificio si possono raggiungere aliquote più alte e così anche per gli interventi di miglioramento sismico della stuttura.

Per il recupero di un sottotetto, ovvero nel caso in cui si renda riscaldato un volume che prima non lo era, non sono applicabili i vantaggi dell’Ecobonus.

Risulta invece applicabile il bonus ristrutturazioni anche se avviene una variazione di destinazione d’uso, lo specifica una Circolare del Ministero delle Finanze la quale riporta: “l’intervento, comportando appunto una variazione della destinazione d’uso, da sottotetto ad abitabile, consisterà in una ‘ristrutturazione edilizia’”. Essendo quindi la ristrutturazione edilizia una tipolgia di intervento prevista nel Bonus Ristrutturazioni dall’Agenzia delle Entrate si ha l’applicabilità del vantaggio fiscale.

In merito agli interventi di mitigazione del rischio sismico valgono i ragionamenti espressi nei capitoli precedenti, ovvero considerare gli interventi nella loro consistenza locale o globale per tutta la struttura.

Conclusioni

È opportuno per gli interventi locali fare riferimento alle indicazioni riportate nelle Linee Guida per la valutazione del Rischio Sismico degli Edifici, di cui all’allegato A del cosiddetto Decreto Sismabonus, in particolare agli interventi definiti per la valutazione con il Metodo Semplificato.

Come abbiamo visto, il recupero di un sottotetto deve essere affrontato in modo esaustivo sia per gli aspetti strutturali che per quelli urbanistici. Trascurare l’importanza delle verifiche strutturali e delle prescrizioni normative può trasformare un recupero di sottotetto in un adeguamento sismico con oneri di realizzazione ben diversi, tanto da poter addirittura rendere inattuabile il recupero del sottotetto da parte della committenza per motivi economici.

TRAVILOG è il software BIM per il calcolo strutturale e il progetto antisismico degli edifici. È pienamente conforme alla normativa di riferimento in materia di ristrutturazioni edilizie e consente di cogliere tutti gli incentivi fiscali disponibili per interventi locali, ristrutturazione di singole unità e di condomini. Inoltre, calcola la classe di rischio sismico prima e dopo l’intervento.


Prova gli strumenti per gli interventi strutturali

Ingegnere civile dedicato al calcolo strutturale, svolge l’attività di analista strutturale per lo sviluppo di codici di calcolo strutturali.
Leggi il profilo completo